Antonio viene da Milano, labora là.
È triste e un po pensativo.
Ha già mangiato, e ora scrive
Che cosa?
Oggi parlo in Italiano, è per nostalgia. Non voglio dire niente. Non voglio parlare. Niente mi piace. Non posso restare cossì. Anche tu sai la mia situazione, anche tu sai che ho paura, e della mia convergenza. Abbiamo un segreto, e veramente voglio sapere se tu vuoi anche, perche abito disperato senza dire niente, senza parlare nessuno. Ho una sensazione d’aspettare. Che? Non, lo so. E quando mi sveglio penso... e non posso dire. Non posso vivere tra te e il mare. Quello che tu senti è da vero, non credi che lo scherzo è. Non lo è. È il nostro segreto. Shhh!!!! Sbaglio tropo spesso.
Ieri ho ballato, da me, solo da me. È cossi, sessuale. Ascolta! Canto in DO! Sto nel campo, nella montagna alpina. Solo anche, ma non penso in questo. Andare via, partire un anno, nella notte. Ho bisogno di andare solo. Questo iulio andrò à Parigi. Aspetterò là, nel quartiere quattro. Sogno ti vere, prendere la tua mano, il baccio.
Piango... perchè è solo un sogno.
Antonio
Friday, May 06, 2005
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