Thursday, July 27, 2006

Gelatto dolce. La ri la ra.

Dopo di avere incrocciato la strada, avevo parlato con il Signor Pecorini.
Ma la lunga resistenza nella testa, non poteva dirmi quello que volevo.

E dopo ho urlato, là per strada "Sarebbe bellisimo se restase con loro!"
Mi sono andato via mentre correndo piangevo e piangevo di felicità, ero sordo.

Con una baguetta nel braccio, ed una botiglia di vino chianti. Cantavo... ero libero per la prima volta. E così su strada, tutta bianca, ma con la luce de la notte sorridevo e ballavo. Arriverò da me, pensavo mentre scrutavo quella canzone unica que nona cantava quando piccolo.

"tra la ra li ra la
il orso viene già
e presto si verrà
tra la ra li ra la"

Si vedeva le lucce sempre accese, lì lontano lontano.
3 Strada delle Estelle... Bella unica notte, con mia amica la Luna, alla quale aveva chiesto l'amore de Venus e Marte.

" Ma que bello uccello....
diceva quello orso
che pare un amorso
tra la ra li ra la"

Solamente pensavo se loro penserano a me. Ma non era importante.
Squadra con il fiuma Mavisso. Ecco, casa da lei.
La lucce è spenta, quindi sapeva che lei restava vicino il fuoco, con un livro Fausto, in tedesco chiaro. Tra la ra li ra la.

Quando aprì la porta, lucce dei diversi colori mi hanno sorpreso una volta di più. Già mi ricordavo di come fù quella volta. Amnesia amniotica.
Quando rimanevo con coloro era un po' stranno... ma sempre era felice. E per questo mi sono seduto nella tavola a mangiare il mio pane con il vino, insieme a lei. Tra la ra li la ra. Senza parole, sempre in silenzo, perche sapevo che il momento era migliore cossì nelle lucce. Sapeva che ritornavo della guerra e che a me piaceva mettere il pane insieme con il vino finchè si faceva una mescola che mi ricordeva sua compagnia, e più adosso che stavo vicino a lei. Gli chiamavo "Chianpa" (Dil chianti ed il pane). Chiapna qua, e quianpa lì. Ma solo lo mangiava con lei.

Mi ha pasato un piato d'argento dovè ho visto il destino. Sorrì e ha possato il dite nella bocca.
Il tempo era stanco. E da me " Il orso non dorme più, tra la ra li la ra".

Quando sono uscito ero proprio io. Continuavo il camino à la montagna dell'umbrale. La notte era stata meravigliosa dove avevo conosciuto segretti tantim luogui tanti e diversi silenzi. Felicità. E cossì cantavo:

Tutti tutti gli orseti
giocavano con la neve
tra la ra li ra la
miele miele con la neve
giacchio d'Antonio sarà.